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Decreto PNRR 2024: come cambia il concorso per la magistratura tributaria
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Decreto PNRR 2024: come cambia il concorso per la magistratura tributaria 

È stato approvato ieri, dal Consiglio dei Ministri, il testo del Decreto PNRR 2024 che modifica le disposizioni in materia di reclutamento dei magistrati tributari già a partire dal prossimo concorso volto all’assunzione di 146 giudici tributari, di primo e secondo grado. Il Decreto non solo apre nuove opportunità per i professionisti nel campo ma rappresenta anche un passo avanti significativo nell’evoluzione della giustizia tributaria in Italia.

Il contesto del concorso

Il concorso per la Magistratura Tributaria 2024 si inserisce in un contesto di rinnovamento e potenziamento del settore, modificando la disciplina previgente e aumentando il numero di unità previste per l’organico dei magistrati tributari. La riforma risponde all’esigenza di un sistema giudiziario tributario più efficiente e capace di gestire le sfide attuali e future.

I requisiti per poter accedere

Per poter partecipare al concorso per la Magistratura Tributaria, è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:

  • laurea in Giurisprudenza o
  • diploma di laurea magistrale in Scienze dell’economia (Classe LM-56) o
  • diploma in Scienze economico-aziendali (Classe LM-77) o
  • titoli degli ordinamenti previgenti a questi equiparati;
  • cittadinanza italiana;
  • esercizio dei diritti civili;
  • condotta incensurabile;
  • non essere stati dichiarati per tre volte non idonei nel concorso.

Decreto PNRR 2024: Come cambia il concorso?

Il testo approvato del PNRR prevede per il concorso per la Magistratura Tributaria una prova preselettiva, una prova scritta e una prova orale.

  • La PROVA PRESELETTIVA consisterà nella soluzione di 75 quesiti a risposta multipla da risolvere nel tempo massimo di 60 minuti, nelle seguenti materie:
  • Diritto civile;
  • Diritto processuale civile;
  • Diritto tributario;
  • Diritto processuale tributario;
  • Diritto commerciale.

Sono esonerati dalla prova preliminare ed ammessi comunque alla prova scritta:

  • i giudici tributari presenti nel ruolo unico di cui all’articolo 4, comma 39-bis, della legge 12 novembre 2011, n. 183;
  • i magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili;
  • i procuratori e gli avvocati dello Stato;
  • i candidati diversamente abili con percentuale di invalidità pari o superiore all’80%.

La prova scritta e la prova orale, invece, conservano la vecchia disciplina, contenuta nel decreto legislativo 31 dicembre 1992 n. 545.

  • La PROVA SCRITTA ha la prevalente funzione di verificare la capacità di inquadramento logico sistematico del candidato e consiste nello svolgimento di 2 elaborati teorici rispettivamente vertenti sul diritto tributario e sul diritto civile o commerciale, nonché in 1 prova teorico-pratica, consistente nella redazione di una sentenza in materia tributaria.
  • La PROVA ORALE consiste in un esame sulle seguenti materie:
  • diritto tributario e diritto processuale tributario;
  • diritto civile e diritto processuale civile;
  • diritto penale 
  • diritto costituzionale e diritto amministrativo;
  • diritto commerciale 
  • diritto dell’Unione europea;
  • contabilità aziendale e bilancio;
  • elementi di informatica giuridica;
  • colloquio in una lingua straniera, indicata dal candidato all’atto della domanda di partecipazione al concorso, scelta fra le seguenti: inglese, spagnolo, francese e tedesco.

Concorso Magistratura Tributaria: come prepararsi al meglio?

In attesa del bando, i candidati interessati dovrebbero già iniziare a prepararsi studiando approfonditamente le materie d’esame e familiarizzando con il formato delle prove. Una preparazione adeguata è fondamentale per affrontare con successo il concorso e avviare una carriera nella magistratura tributaria.

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