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Concorso scuola, novità apportate dal CSPI al piano del PNRR2: tutti i dettagli
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Concorso scuola, novità apportate dal CSPI al piano del PNRR2: tutti i dettagli 

Alone di mistero e polemica si è venuto a creare in questi giorni sul prossimo ed imminente concorso docenti previsto dal PNRR 2. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), durante la seduta plenaria del 21 ottobre 2024, ha deciso di apportare importanti aggiornamenti ai decreti n. 205 e n. 206 del 26 ottobre 2023, entrambi fondamentali per l’organizzazione dei concorsi per il reclutamento del personale docente. Quali saranno le novità?

Il contesto delle modifiche: il PNRR e la Riforma 2.1

Le novità introdotte dal CSPI si uniformano bene alla Riforma 2.1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il cui scopo è abbandonare le vecchie modalità di reclutamento del personale docente in Italia, introducendo nuove prospettive. Ad onore del vero i PNRR diventano spesso nei vari comparti lavorativi italiani della PA un’opportunità cruciale per migliorare l’efficienza del sistema di assunzione, e stavolta anche il settore scolastico sarà interessato da un miglioramento del reclutamento.

Cambieranno infatti i canoni dei concorsi pubblici per l’accesso ai ruoli di insegnamento. La riforma, fortemente voluta dal Ministero dell’Istruzione, si fonda sulle disposizioni previste dal decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, che stabilisce un percorso più rapido e trasparente per l’assunzione dei docenti.

Prima di proseguire vogliamo suggerirti qualche manuale dal quale cominciare a prepararti. Dai uno sguardo qui di seguito.

Novità sull’ammissione alla prova orale

Tra le novità che sono state introdotte con la riforma CSPI, quella balzante all’occhio è sicuramente l’ammissione alla prova orale nei concorsi ordinari. Nel decreto-legge n. 71/2024 si legge che per l’accesso alla fase orale del concorso, i candidati dovranno ottenere almeno 70 punti su 100 nella prova scritta. Il numero di candidati ammessi all’orale sarà pari a tre volte i posti disponibili nella regione (ovviamente per ogni classe di concorso) con la possibilità di dare accesso anche a chi ha conseguito lo stesso punteggio dell’ultimo candidato ammesso. Questa disposizione ha lo scopo di migliorare la selezione dei docenti, garantendo una maggiore equità e una valutazione più accurata delle competenze dei candidati.

Riduzione dei tempi per la presentazione delle domande

Altra novità concerne i tempi di presentazione delle domande di partecipazione ai concorsi. Se con gli ultimi concorsi era 30 giorni a disposizione per completare la procedura, il nuovo schema di decreto riduce tale finestra a soli 20 giorni. La decisione dipende dal fatto che si vuole affrettare l’intero iter di selezione, rendendo tra l’altro anche la gestione più snella ed efficiente durante tutta la trafila.

Ovviamente il risvolto della medaglia sarà la riduzione dei tempi anche nell’organizzazione delle commissioni esaminatrici, come sottolineato dal CSPI, con non poche difficoltà nella scelta dei componenti.

Novità sull’Allegato A: introduzione delle nuove classi di concorso

Il regolamento prevede anche l’integrazione dell’Allegato A, con particolare riferimento all’introduzione delle nuove classi di concorso. Tra queste ricordiamo l’ AK24 – Lingue e culture straniere (ebraico) e l’AM24 – Lingue e culture straniere (neogreco). Si tratta di materie che si insegnano presso gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado.

La novità di cui sopra ha permesso di sviluppare insomma nuovi ambiti disciplinari nel concorso, ponendo in auge una maggiore diversificazione delle competenze linguistiche e culturali all’interno del corpo docente. L’ampliamento dell’offerta formativa in ambito linguistico rappresenta un passo importante verso un sistema scolastico più inclusivo e capace di rispondere alle esigenze di una società sempre più globale.

Elenco degli idonei, la proposta del CSPI

La proposta del CSPI ha previsto infine che l’Amministrazione sviluppi modalità tecniche che diano modo ai candidati di sapere con maggiore contezza quale sia la propria posizione nelle graduatorie, inclusi coloro che pur superando le prove non risultano vincitori.

Questo dovrebbe garantire una maggiore trasparenza e chiarezza riguardo alle possibilità di scorrimento della graduatoria. I candidati idonei, infatti, potrebbero essere chiamati in servizio in un secondo momento, qualora si liberassero ulteriori posti, e conoscere la propria posizione diventa quindi cruciale per pianificare il proprio futuro professionale.

Si tratta insomma di innovazioni che non solo semplificano le procedure concorsuali, ma mirano anche a permettere una selezione più equa e meritocratica, in grado di valorizzare le competenze dei futuri docenti. Resta aggiornato sul concorso scuola accedendo al canale Telegram dedicato

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